giovedì 28 marzo 2013

Ogni riccio un capriccio!

Quando ero bambina e guardavo le mie amiche con quei bei capelli lisci e sempre perfettamente ordinati le invidiavo, odiavo i miei ricci sempre disordinati e ribelli, gonfi nelle giornate di umidità, non potevo portarli legati perchè erano corti, (siccome non volevo mai farli crescere), portarli sciolti era come avere un cespuglio in testa.
Crescendo e abbandonando le mani di mia madre nei miei capelli, ho iniziato ad averne maggiore cura e ad usare un po' di schiuma per definirli di più ma ancora invidiavo le mie amiche e i loro lisci e davo la colpa a mia madre per non essere nata coi capelli liscissimi come i suoi.
L'evento che mi ha portato ad amare profondamente i miei ricci?
Beh dopo una spuntatina dalla mia parrucchiera di fiducia lei con il mio consenso decide di lisciarmi due ciocche davanti giusto per cambiare, la cosa più comica?
Dopo aver fatto lo shampoo le due ciocche lisce non volevano tornare ricce e io volevo piangere e maledire la mia parrucchiera, nonostante il tempo passasse e pure gli shampi quelle due ciocche di capelli erano "traumatizzate" totalmente da quella maledetta piastra, da allora ho iniziato ad amare profondamente i miei capelli, e mi sono giurata che non avrei mai più fatto la piastra in vita mia, beh ed è stato così, i miei capelli non hanno più visto la piastra.
Quando andavo a scuola non ho mai potuto farli crescere (non perchè) per la fissazione che mi dessero fastidio, ora sono belli lunghi fino a metà schiena e li amo e li benedico ogni volta che mi faccio uno shampoo, ogni volta che devo uscire e sono tutti là belli definiti e perfetti, ogni volta che non devo stare 10 ore chiusa in bagno perchè non stanno di nessun verso.
Alla fine l'invidia che avevo da piccolina nei confronti dei capelli lisci mi è del tutto passata, sia dopo il trauma delle mie ciocche lisce sia perchè ho iniziato ad apprezzarli e a domarli, anzi non proprio a domarli, ho lasciato che si esprimessero da soli, io gli do solo un tocco in più per dargli la possibilità di stare al meglio.
In fondo i capelli ricci saranno anche un po' complicati, bisogna farci amicizia, ma quando il legame si è instaurato sono i capelli più comodi e facili da gestire. 
Morale della favola (non che sia proprio una favola :D)?
Amate i vostri ricci perchè quando vi renderete conto che una piastra li ha rovinati vi verrà voglia di piangere, e quando dovrete aspettare un anno purchè crescano e possiate tagliare quella ciocca maledetta soffrirete perchè vorrete vedere il vostro riccio preferito che contorna il vostro viso.
Viva i ricci indisplinati e indomabili.

giovedì 21 marzo 2013

Carta pesta il mio cuore, nebbia la mia anima

Avete preso il mio cuore, la mia anima, ci avete giocate, avete illuso le mie fantasie, avete preso ogni cosa da me, ogni respiro, ogni gesto,  ogni parola, poi un giorno avete deciso che bastava così, mi avete lasciata affacciata alla finestra con gli occhi rossi di pianto e col viso asciutto perchè le lacrime di scorta erano finite, avete appallottolato il mio cuore e annerito la mia anima, avete perso la chiave del cassetto che conteneva i miei sogni, avete bruciato le mie possibilità e siete andati via, ho sentito più e più scuse, magari non erano scuse e come sempre arrivo alla conclusione che è tutta colpa mia, sono io quella sbagliata, perchè non è possibile che sia una calamita per le delusioni, per il cuore infrante, per gli occhi lucidi, per gli amici stronzi, per la gente falsa, per tutto l'oro che luccica ma che non è mai roba buona, sono un enorme calamita per le negatività.
Questa settimana è all'apice della negatività, ieri ho affogato il mio dolore nello shopping e devo dire che è servito per un poco, poi è arrivata la notte e nel letto ho faticato a prendere sonno, ero invasa dai pensieri ed ero sempre a un passo per cedere all'ansia, ma ho vinto io, ho chiuso gli occhi e con tutta la forza che ho in corpo ho deciso che era ora di dormire.
Ma oggi ho toccato l'apice del dolore.
Mi è sembrato di tornare all'età di 6 anni quando tutti non facevano altro che prendermi in giro per il mio pianto facile, erano là tutti pronti a notare ogni mio difetto di fabbrica, il mio principale difetto era essere fragile, piangevo perchè non sopportavo di essere presa in giro, piangevo perchè crescendo mi sono trascinata questo continuo giudicarmi per i miei difetti. Ho il sospetto che quando le persone mi guardano non vedono altro che un grosso difetto ambulante, non fanno altro che ricordarmi quanto faccio schifo, come se non fossi già abbastanza consapevole da sola che ho milioni di difetti uniti alla fottuta sfiga di essere troppo buona, troppo fragile e troppo sensibile.
Le mie amiche non facevano altro che ricordarmi quanto fossi permalosa, quanto fosse facile farmi infuriare, quanto fossi asociale alle volte, quanto fossi timida, e un migliaio di altre cose, poi dopo la fatidica rottura questo continuo puntarmi il dito e farmi continuamente l'elenco di quanto fossi orribile si era placato.
Ma ad oggi non è finita, le persone continuano a farmi costantemente l'elenco dei miei difetti, mi ricordano ogni attimo che ho un pessimo carattere, che non è per niente facile parlarmi se mi incazzo, che non valgo niente, che non aiuto le persone come vorrebbero.
Oggi per completare in bellezza mi hanno fatto la paternale su quanto sono esagerata e assurda nelle mie reazioni, su quanto sbaglio quando sono infuriata, su quanto tratto male le persone, su quanto scarico ogni mio nervosismo sugli altri, e mi chiedo "Ma sono davvero così una pessima persona?"
Ogni aggettivo riguardante me stessa è esasperata dal "troppo", io sono troppo, si sono troppo, sono di troppo, di troppo per tutti e anche per me, vorrei tanto essere bella, brava, buona, mansueta quando mi arrabbio, vorrei tanto girare l'altra guancia quando mi offendono, quando riaprono le mie ferite, vorrei tanto esesre ma sono fottutamente sbagliata e proprio non riesco a essere come dite voi.
Si perchè ognuno ne ha una diversa su come dovrei essere, quasi come se tutte le persone che conosco fossero delle sagge, di cui uno non può far altro che cercare di prendere tutto il buono che hanno da dare, mi dispiace ma io non ho buono da dare, sono piena di difetti fino al mio riccio più indisciplinato, sono troppo e di troppo ma almeno sono, e siccome sono esisto e vivo e ogni tanto (spero) sorrido pure.