mercoledì 29 agosto 2012

Delusioni

Ho avuto talmente tante delusioni che ho imparato a studiarle, ad esaminarle, a capirne il meccanismo e le fasi.
Quando una persona rimane delusa passa tre fasi: l'odio, l'accettazione e l'indifferenza.
L'odio è la parte più difficile, quando qualcuno che ami ti fa del male la cosa più semplice e immediata che facciamo è iniziare ad odiarla, a rivivere ogni istante di dolore per odiarla ancora di più, facciamo in modo che ogni suo gesto diventi per noi così tedioso e insopportabile da non riuscire nemmeno a guardarlo senza odiarlo nel profondo, è un odio che non sai da dove nasce ma sai di cosa si alimenta, e più vedi il soggetto X e più desideri che scompaia dalla terra, che diventi una mosca e che soffra le pene dell'inferno per cosa ti ha fatto. Mentre soffri e piangi ti attacchi alla fede o alla musica o alla lettura o ad ogni cosa che abbia il potere di farti sperare, di darti un attimo di tranquillità e pace, di farti respirare regolarmente e di donarti un pensiero positivo in mezzo alla giungla di negatività che si è formata nella nostra testa. Più ti attacchi a qualcosa più ne diventi succube, non puoi farne a meno perchè è ciò di cui hai bisogno fino a farne una ragione di vita che si trasforma in una passione scoperta o rispolverata.
Una volta che l'odio ha raggiunto il picco, inizia il distacco da questo sentimento fino a quando inizi a capire che in fondo questo dolore può essere sfruttato in altri modi, può essere superato, può persino portare cose buone e così inizia la fase dell'accettazione, partendo dal presupposto che la delusione abbia partecipato a farti diventare quello che sei, ora hai un'esperienza in più e un errore da non ri-commettere. Il soggetto X inizia a diventa uno/a qualsiasi, il dolore si affievolisce, il pensiero fisso diventa un pensiero casuale, ma soprattutto te ne fai una ragione, imparando la lezione che la vita ti ha presentato.
Quando la tua mente ha avuto il tempo per capire quanto tempo hai perso soffrendo per chi non merita o per qualcosa che è facile da dimenticare inizia la fase dell'indifferenza, diventi meno sensibile a certi pensieri rari ormai, il soggetto X ha perso identità, ha perso colore, affetti e dolori, è diventato uno della massa, uno dei tanti di cui non ti importa nulla, e adesso non contempli più i momenti dolorosi ma pensi che ne è valsa comunque la pena perchè hai passato dei bei momenti, anche se talvolta falsi o forzati, ma ti hanno reso felice in quel momento e questo conta.
Il sorriso che ti è stato tolto, dentro, nel profondo dell'anima, si ristampa piano piano e sebbene non hai mai abbandonato la tua maschera sorridente sul tuo viso, i tuoi occhi perdono un po' di quel senso di vuoto di cui erano stati posseduti, il tuo cuore ha una nuova cicatrice, cucita, debolmente ma decisa a essere dimenticata presto, perchè nessuno merita di distruggere la tua quiete interiore e mentre il cielo cambia i suoi colori tu ne godi ogni attimo perchè ogni cosa è parte del nostro essere e quindi deve essere vissuta e superata per far si che diventiamo il nostro frutto più buono.


mercoledì 22 agosto 2012

We're not all sheeps.

Avete mai l'impressione di vivere in un universo parallelo con il resto del mondo?
Non riesco a capire perchè la moda del secolo è la falsità e la cattiveria gratuita, seguendo il comportamento umano e il comportamento che le persone hanno sui social network mi viene il vomito, la gente per "moda" dice parolacce, fuma, bestemmia, si compra la t-shirt con i cartoni animati, si iscrive a facebook e poi a twitter, ascoltano quel particolare tipo di musica che ascoltano tutti, lo fanno fino a perdere la propria personalità e diventano pecore che seguono il gregge.
Ma il più bello arriva quando osi contraddirli o semplicemente affermi che i loro idoli non combaciano con i tuoi, ecco che partono le offese con un italiano tutto abbreviato e hai bisogno di un traduttore per capire cosa stanno cercando di dirti e se gli chiedi cortesemente di usare un linguaggio quanto meno vicino alla nostra lingua nazionale dicono la fatidica frase "Ecco il/la professore/ssa".
Eh si giusto, perchè ormai il nostro paese è così vicino al declino che solo i professori sono in grado di parlare e scrivere in italiano, e noi ragazzi dobbiamo rimanere nella nostra aura di ignoranza e continuare a scrivere abbreviato per il piacere di seguire queste ondate di moda stupide.
Ed io che odio seguire il gregge e odio le mode del 2012 voglio andare controcorrente perchè l'aria non è tanto malsana e le parole mi piace leggerle per intere e la musica si fa con i strumenti musicali e non offendo chi la pensa diversamente.
Io voglio preservare il mio diritto di essere me stessa.
Il mondo è bello perchè è vario, facciamo in modo che rimanga così.



sabato 4 agosto 2012

Invisible Girl

Non mi sono mai sentita così sola come quando sono in mezzo alla gente, non alla gente comune, ma in mezzo ai così detti amici o conoscenti-amici, stare da sola mi fa sentire meno sola.
Era come essere invisibile.
In fondo invisibile lo sono sempre stata.